Quando la scienza incontra la bellezza: il botulino è sempre più richiesto. Ecco l’identikit di chi lo usa di più

Donna, fra i 40 e i 50 anni, sposata, libera professionista o impiegata, del Nord (Lombardia) o Centro Italia (Lazio). Diplomata e «attenta», tanto da chiedere sempre più informazioni sul trattamento al quale deve sottoporsi. Non è il risultato di una partita di «Indovina chi», ma l’identikit del paziente che si sottopone a trattamenti di botulino. Il profilo è frutto di un’analisi, di un sondaggio fatto da AITEB tra i propri medici associati e presentata al 3° Congresso Nazionale che si è aperto oggi sabato 22 e che si chiuderà domani domenica 23. “Il sondaggio – spiega Pierfrancesco Cirillo – Chirurgo Plastico AITEB – conferma che la maggioranza dei medici intervistati ha un numero considerevole di pazienti in trattamento con botulino, quindi la nostra analisi rivela che è la terapia estetica maggiormente praticata. Per quanto la nostra casistica, nonostante i personaggi dello spettacolo da tempo guardati come esempi sia in positivo che in negativo, rappresentano una percentuale assolutamente minoritaria nell’ambito dei pazienti normalmente trattati dai nostri medici e nei nostri studi. Sono parecchi anni ormai che la medicina estetica non rappresenta più una medicina d’élite, un dato su tutti, dal 1998 ad oggi sono state prodotte e utilizzate nel mondo 80 milioni di fiale di botulino.

Oltre il 70% di donne fra i 40 e i 50 anni Entrando nel dettaglio dell’indagine, si può notare come i pazienti uomini nella casistica di AITEB che si sottopongono ad un trattamento con la tossina botulinica siano ancora una minima parte: il 67% dei medici intervistati, infatti, ha trattato sul totale meno del 5% di uomini, dato sovrapponibile alle casistiche internazionali. Allo stesso modo arriva un’indicazione precisa sull’età delle pazienti: 7 su 10 hanno fra i 40 e i 50 anni. Una fascia seguita dai 30-40 anni (2 su 10) e i 50-60 (una su dieci). Marginale, tanto da essere non rilevante dal punto di vista statistico, la percentuale di pazienti sotto i 30 anni (1,46%).

Al medico sempre più domande

Un dato interessante è quello sulla «consapevolezza» delle persone che si sottopongono al trattamento con botulino. Il 74,45% dei pazienti, infatti, chiede informazioni approfondite al medico. Una prassi che sono proprio gli stessi camici bianchi a incentivare. La provenienza delle pazienti è ben distribuita sul territorio. Le regioni con più trattamenti sono, nell’ordine, Lombardia, Lazio e Piemonte. Seguite da un gruppo, con percentuali molto simili, che vede insieme Campania, Veneto, Toscana, Liguria ed Emilia Romagna. Per quanto riguarda il titolo di studio, il 62% delle pazienti ha un diploma di scuola superiore, il 38% una laurea.

Dalla professionista alla casalinga

Le risposte più varie, però, arrivano alla domanda sulla professione. Se in testa c’è la libera professionista, seguita dall’impiegata, sul terzo gradino del podio si posizionano insegnanti e casalinghe. A seguire arrivano commesse ed estetiste: solo al settimo posto si collocano le persone che lavorano nel mondo dello spettacolo. Quattro su cinque effettuano il trattamento due volte l’anno, spinte dal desiderio di «piacersi di più». E i trattamenti quali sono? In testa c’è il trattamento simultaneo di tutto il terzo superiore: fronte, glabella o ruga del pensatore, contorno occhi, ovvero le “zampe di gallina”. A seguire il e collo e la regine periorale (il contorno della bocca).

Fonte: Meteoweb – Peppe Caridi