La scienza incontra l’arte del bello
Ultimamente, come ormai ben sappiamo, a farla da padroni nel mondo dell’estetica sono i trattamenti cosiddetti “soft”. Poco invasivi, non particolarmente dolorosi e soprattutto veloci. Il botulino è sicuramente il più ricercato, sia dalle donne, sia, checché se ne dica, dagli uomini. Il farmaco, infatti, ha registrato cifre in continua ascesa da quando è entrato nel mercato, e si stima che ad oggi siano 5 milioni le persone al mondo a farne uso. Questo è solo uno dei dati riferiti durante il secondo congresso nazionale A.I.T.E.B, Associazione Italiana Terapia Estetica Botulino, tenutosi a Firenze lo scorso 24 settembre.
La vera sorpresa sta nelle ragioni per cui si sceglie di avvalersi di una sostanza ancora tanto criticata (nonostante la mole di dati clinici che ne attestano la sicurezza e l’efficacia). Incredibilmente, la maggior parte di coloro che si sottopongono a trattamenti con la tossina botulinica, lo fa per ragioni mediche e non estetiche. Tra gli utilizzi alternativi del botox, infatti, si annoverano cure terapeutiche per numerose patologie, cutanee e non. Tra tutte, le più diffuse sono l’acne, la psoriasi, l’iperidrosi e persino l’emicrania. Disturbi finora molto difficili da trattare, i cui farmaci indicati si rivelano spesso meri palliativi o carichi di effetti collaterali. E oltre all’aspetto funzionale bisogna considerare anche quello estetico. Si tratta, purtroppo, di problematiche che creano numerosi disagi sociali e minano considerevolmente l’autostima.
In questo senso il titolo del convegno risulta quanto mai appropriato: La scienza incontra l’arte del bello. Le numerose sperimentazioni hanno quindi permesso di ampliare le applicazioni di un farmaco votato alla bellezza. E coloro che ne fanno uso, ha sottolineato Massimo Signorini, presidente A.I.T.E.B, difficilmente lo abbandonano. Non esiste infatti un’altra terapia con un grado di efficacia e di successo così elevato. Gli effetti collaterali, inoltre, sono ridotti e completamente reversibili (a patto che a maneggiare la sostanza sia un professionista).
Unitamente a questi vantaggi, durante il congresso si è segnalata anche l’ideazione di una nuova tecnica infiltrativa: il micro botulino. Si tratta di iniezioni di tossina botulinica a livello cutaneo e non muscolare, sviluppate dal medico asiatico Woffles Wu. Esse consentono, grazie ai bassi dosaggi, di trattare zone prima impensabili, come le guance, il collo e la mandibola.
Infine un po’ di numeri. Dei 5 milioni di persone che impiegano il botulino, 7 milioni si trovano negli Stati Uniti. L’Italia è indietro rispetto ad altri stati, ma al momento la regione in cui si vende di più è il Lazio, subito seguito dalla Lombardia, con la quale già da parecchio si scambia il primato ad anni alterni. Infine, rispetto al 2014, i trattamenti con il botulino a puro uso estetico sono saliti del 15 % nel 2015, e si rivelano tuttora in ascesa.