Il botulino? Cura 800 disturbi
La sostanza spianarughe sarebbe capace di trattare moltissime patologie, dall’emicrania allo strabismo. Molte applicazioni sono già possibili in Italia pagando il ticket. Le altre sono in fase di sperimentazione.
Il botulino è il trattamento estetico più usato al mondo, con oltre 4,5 milioni di iniezioni l’anno secondo l’International aesthetic society of plastic surgery. Ma non è per questo motivo che la rivista Time l’ha messo in copertina, al pari di una star: oggi il botulino sembra essere diventato la “sostanza dei miracoli che cura tutto”, dal mal di testa allo strabismo, dall’eiaculazione precoce alla depressione. L’inchiesta del settimanale americano cita addirittura 800 possibili applicazioni, oltre alle famose punturine spianarughe che negli ultimi 20 anni hanno dato l’eterna giovinezza ai volti di politici, divi, personaggi noti e meno noti, vicini di scrivania dal sorriso sospettosamente immobile.
Come si usa il botulino
Oltreoceano il botulino viene usato come panacea per tutti i mali. Ma le ricerche sono attendibili? «Molti utilizzi sono ancora in fase di studio, e non è detto che verranno confermati» puntualizza Massimo Signorini, presidente dell’Aiteb, Associazione italiana terapia estetica botulino. Alcuni usi, però, sono sorprendenti soprattutto perché sono stati scoperti per caso: per esempio, l’effetto benefico sulla depressione, malattia che colpisce 350 milioni di persone secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità.
Perché il botulino cura la depressione
«Alcuni medici hanno notato che l’umore di pazienti depressi trattati per fini estetici con il botulino migliorava» dice il chirurgo estetico e plastico Piero Fundarò. «Ma la ragione non è, banalmente, che si sentivano più belli, anche perché trattamenti analoghi come filler o peeling non davano gli stessi risultati. La spiegazione è scientifica: si è osservato che le punture di botulino bloccano il muscolo che forma la ruga tra le sopracciglia e questo determina una riduzione dell’attività dell’amigdala, la parte del cervello che si attiva con le emozioni negative. Per ora è un’ipotesi e una speranza: starà alla ricerca dimostrarla o smentirla». Negli Usa lo studio viene finanziato dalla Allergan, la casa madre che produce il Botox. E che dal 2000 al 2015 ha visto le vendite aumentare del 759%.
Come è stato “scoperto” il botulino
Quando si è iniziato a utilizzare questa sostanza immobilizzante (ricavata dalla tossina “clostridium botulinum”) in campo medico ed estetico? Nel 1989 la Fda, la Food and drug administration, approva negli Usa l’impiego di iniezioni di botulino intorno agli occhi per la cura dello strabismo e del blefarospasmo (la chiusura involontaria della palpebre). E solo allora gli oculisti che applicano la terapia osservano un altro effetto molto gradito dai pazienti: dopo le punture le rughe in quella zona del viso si distendevano. «Merito del botulino che non faceva contrarre il muscolo» spiega Massimo Signorini di Aiteb. «Come Fleming che dalla muffa scoprì la penicillina, anche le proprietà della tossina sono emerse casualmente. Il botulino è senza dubbio la sostanza che ha segnato il primo decennio del 2000, diventando un fenomeno di costume celebrato nella serie cult Sex and the city con una battuta di Kim Cattrall passata alla storia: «Non credo nel matrimonio: il Botox dura di più». Anche in Italia le punturine della tossina immobilizzante vanno forte: solo nel 2016 la richiesta è aumentata del 12,5% (dati Aiteb). Le case farmaceutiche hanno fiutato il business e si sono attivate con investimenti massicci nella ricerca fino a quando, nel 2002, hanno ottenuto la prima autorizzazione della Fda per l’uso estetico del Botox negli Stati Uniti e nel 2004 anche in Italia. Un giro d’affari che, ancora dopo circa 10 anni, è in attivo: solo nel 2015 sono state vendute nel nostro Paese oltre 200.000 fiale di farmaco per uso estetico e terapeutico per un ricavato di 20 milioni di euro».
Le norme per l’uso del botulino in Italia
Da noi la regolamentazione in materia estetica è rigida e restrittiva. Al contrario di altri Stati europei in cui è possibile fare iniezioni su tutto il volto, l’Agenzia italiana del farmaco autorizza l’intervento solo per stendere le rughe di tre zone del viso: le palpebre, tra le sopracciglia e per le “zampe di gallina”. Dal punto di vista medico, il campo di applicazione è più ampio e rappresenta una valida alternativa per pazienti che non ottengono buoni risultati con i farmaci. Iniezioni di botulino sono consentite per curare emicrania cronica, torcicollo, incontinenza, patologie neurologiche o l’iperidrosi, la sudorazione intensa delle ascelle.
I trattamenti terapeutici possono essere effettuati all’interno delle Asl e delle strutture del sistema sanitario nazionale, pagando il ticket. Si rischiano effetti collaterali? Per Laura Sottosanti, dirigente dell’Aifa, «può capitare di avere mal di testa o fastidio nell’area dove è stata fatta l’iniezione, mentre la situazione più grave si ha quando la sostanza si diffonde in zone diverse da quelle desiderate. Accade raramente: in Italia si è verificato un solo caso nel 2013».
Ilaria Amato – Donna Moderna