Covid, vaccino e filler: tre reazioni avverse su 15mila pazienti vaccinati con Moderna

Tre reazioni avverse riscontrate in pazienti trattati con filler e poi col vaccino anti Coronavirus. L’analisi di questi casi e la loro risoluzione sono stati illustrati dal dottor Guido Dalla Costa, che è intervenuto al convegno Aiteb dal titolo “Campagna vaccinale anti-covid e reazioni infiammatorie conseguenti a procedure iniettive in medicina estetica: come gestirle”.

“Per il vaccino Moderna – ha spiegato Dalla Costa, segretario di Aiteb – lo studio è stato condotto su circa 30 mila pazienti, di cui il 50% è stato trattato con placebo. Fra le varie reazioni avverse al vaccino sono emersi tre casi correlati all’impianto di filler su un totale, dunque, di circa 15 mila pazienti vaccinati. Invece per quanto riguarda il vaccino Pfizer, analogo per tipologia al Moderna, non sono stati registrati casi di reazioni avverse correlate ai filler”.

I pazienti che hanno patito le reazioni d’intolleranza, ha poi spiegato il medico, sono stati facilmente curati. “A Queste persone erano stati eseguiti impianti di filler sul viso rispettivamente 6 mesi e 2 settimane prima della vaccinazione anti Covid e un paio di giorni dopo la vaccinazione sono comparsi gonfiori in corrispondenza delle zone di iniezione del filler, risolti poi in 7-10 giorni trattando le pazienti con cortisone e antistaminici. Queste reazioni d’ipersensibilità non sono novità, li abbiamo già riscontrati soprattutto dopo cure odontoiatriche oppure dopo la somministrazione di vaccini antinfluenzali. In particolare, in uno dei tre casi registrati, la paziente era stata vaccinata e dopo due giorni aveva eseguito il filler alle labbra sviluppando, in qualche giorno, un angioedema alle labbra come le era già accaduto in passato dopo un vaccino antinfluenzale. E’ chiaro dunque che la signora avesse una predisposizione a sviluppare reazioni infiammatorie”.

Alla luce dei dati e degli studi effettuati sui vaccini, dunque, per i pazienti che si sottopongono alla medicina estetica il rischio di incorrere in reazione avverse è molto basso. “Questi esempi – conclude il dottor Guido Dalla Costa – non sono assolutamente un buon motivo per non fare un vaccino o non fare un filler perché l’incidenza delle reazioni è davvero molto bassa. L’unica precauzione da prendere, a titolo prudenziale, è non fare il filler tra le due sedute di vaccino, ma di farlo un mese prima o meglio un mese dopo la seconda dose”.