Covid, vaccino e filler: sedute non ravvicinate per ridurre rischio reazioni


Approfondire la relazione tra le sedute di filler a base di acido ialuronico e la somministrazione del vaccino anti Covid-19 per conoscere le eventuali reazioni infiammatorie e le modalità di trattamento.

L’argomento è stato esaminato dalla dottoressa Gloria Trocchi, specialista in Medicina Interna, vicepresidente della Società Italiana di Medicina Estetica e membro del Consiglio Direttivo nell’Associazione Italiana Terapia Estetica Botulino intervenuta al webinar dal titolo “Campagna vaccinale anti-covid 19 e reazioni infiammatorie conseguenti a procedure iniettive in medicina estetica: come gestirle”.

“Nel mio intervento – spiega la Dr. Trocchi – ho parlato delle problematiche che si possono evidenziare in pazienti sottoposti a trattamento con filler correlate a vaccino anti Covid19. Negli Stati Uniti sono stati riportati un numero esiguo di reazioni localizzate, anche ritardate, comparse in pazienti sottoposti a tale vaccino, trattati precedentemente o immediatamente dopo con filler. Ai nostri pazienti consigliamo in generale, ovvero in caso di qualsiasi tipo di vaccinazione, di effettuare il trattamento con un filler a distanza dal vaccino. Il paziente, infatti, potrebbe avere il sistema immunitario implicato nella risposta al vaccino e, in soggetti predisposti, sviluppare una reazione come la comparsa di noduli, arrossamento o gonfiore. Si consiglia dunque di fare il vaccino e la seduta di filler in tempi non ravvicinati, facendo trascorrere almeno un mese tra l’uno e l’altro. Osservata questa semplice accortezza, i casi di problematiche sono rari. E’ per questo che ho suggerito ai colleghi di fare attenzione anche a questa indicazione perché, rispetto ad altre campagne vaccinali, in questo caso, sarà coinvolta tutta la popolazione e dunque anche molti nostri pazienti. E’ importante avere l’accortezza di chiedere loro la data in cui si sottoporranno al vaccino ed eventualmente rinviare la seduta di filler”.